Monument Valley: la miglior esperienza di gioco su iPhone

Commento

Quando si affronta l’argomento dei giochi mobile occorre prestare molta attenzione a non cadere nella tentazione di fare di tutta l’erba un fascio. All’ennesimo titolo che ben prometteva e rivelatosi poi scadente, o in cui è necessario spendere fior di quattrini per avere una speranza di vittoria verrebbe la voglia di scagliarsi a mani basse contro la categoria. Ma in quel momento, come nel passo della Genesi in cui Dio risparmia Sodoma e Gomorra in virtù di pochi uomini giusti, arriva lo sviluppatore videoludico britannico Ustwo con il suo Monument Valley a pagare il riscatto per tutta la classe.

1 – La storia

Monument Valley — alla ricerca del perdono narra le vicende della misteriosa quanto silenziosa principessa Ida, cacciata dal proprio regno in seguito ad una vicenda sconosciuta al giocatore e in cerca di redenzione. Ida attraversa un mondo fantastico, popolato dai “fastidiosi corvi” che infestano il suo cammino, e da una figura spirituale che appare in punti cruciali della narrazione e  ricorda alla protagonista le gesta indecorose che ha compiuto, come una sorta di coscienza. Il viaggio della principessa silenziosa è allo stesso tempo un viaggio fisico e allegorico. Macchiatasi di un grave peccato affronta sulla via del ritorno gli spettri del suo passato — i corvi — e la propria coscienza, per riscattarsi e poter fare finalmente ritorno a casa.

2 – Il gameplay

Il gameplay si presenta semplice, ma non per questo banale. Il giocatore è chiamato in primo luogo ad interagire con la protagonista spostandola nello spazio, contemporaneamente a scovare ed attivare numerosi congegni celati nella mappa e a sfruttarli per comporre un itinerario percorribile da Ida. L’essenza è quella del puzzle, ma contestualizzato in modo talmente sopraffino da far ben presto dimenticare all’utente di avere le mani su un videogioco, catapultandolo piuttosto in un quadro interattivo.

3 – La grafica

Il comparto grafico è il fiore all’occhiello di questa produzione. Il mondo di gioco è disegnato in modo sopraffino con chiara ispirazione alle opere dell’artista olandese Maurits Cornelis Escher e completato da colori meravigliosi, sempre ben calibrati. L’eccelsa componente grafica di questo titolo non è solo estetica, ma è una parte integrante del gameplay in quanto il giocatore agisce sul mondo fantastico attraverso giochi prospettici e congegni geometrici. Le mappe dei vari livelli si presentano come costruzioni impossibili, tessellature del piano e dello spazio e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti.

4 – L’audio

Ad una grafica eccezionale fa compagnia un altrettanto ottimo comparto audio. La colonna sonora fa calare completamente il giocatore nel regno geometrico della principessa Ida. Come la parte video anche l’audio è ben amalgamato con il gameplay, con ogni interazione che dà vita ad un suono caratteristico.

I personaggi sono tutti completamente muti, tranne che per il fastidioso verso dei corvi quando individuano la protagonista, il solo elemento ad interrompere la rilassante colonna sonora. Effetto irritante che però ha un proprio ruolo nella trama, andando a richiamare i fantasmi che la protagonista porta con sé.

Per immergersi completamente nel mondo di Ida e abbandonarsi alle atmosfere del gioco è imprescindibile l’uso delle cuffie.

In conclusione il gioco si presenta davvero godibile ed immersivo, con una colonna sonora degna di nota e un impatto visivo memorabile, perfetto per staccare dal mondo con le cuffie sui mezzi pubblici o in pausa dal lavoro o dallo studio. Non di seconda importanza come il gioco sia totalmente privo di pubblicità e non occorra acquistare alcun elemento aggiuntivo per goderne a pieno.

Unico neo è la durata, non superiore ai novanta minuti. È necessario dire però che se si fosse ulteriormente prolungato sarebbe forse risultato ripetitivo e avrebbe perso di incisività. Così invece rimane la voglia di acquistare e giocare immediatamente il secondo capitolo della saga.

Monument Valley — alla ricerca del perdono è disponibile su AppStore al prezzo di €5,49 o in abbinamento al secondo capitolo al prezzo scontato di €7,99.

Francesco Bernardi

Autore

Francesco Bernardi

Nato nella primavera del ’96, ora vivo. Da quando ho messo le mani sul mio primo Mac sono rimasto colpito dalla cura per i dettagli e la facilità di utilizzo; da allora coltivo una smodata passione per i prodotti della mela morsicata. Adoro inserire ogni tipo di gadget tecnologico all’interno della mia giornata, selezionandoli con un occhio di riguardo per la componente estetica. Nulla mi soddisfa come l’espressione strabiliata della cassiera quando pago con ApplePay.

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